Chiarestorie

La necessità del dilettante

I germogli dello sport trovano terra fertile nei luoghi più dimessi: palestre sgangherate, piste di atletica mal ridotte, campi di calcio improvvisati e campi da tennis privati e abbandonati a cui si accede di nascosto, passando da un buco nella rete di recinzione.

Tavoli da ping pong ammuffiti, riposti nelle vecchie ville al mare che diventano scenari di tornei estivi talmente seri e ben giocati che tutto il resto smette di contare qualcosa, persino i falò al chiaro di luna.

Vecchi pattini a rotelle che suggeriscono nuove avventure nella piazza del quartiere, percorsi di campagna pieni di fango dove perdersi con le due ruote equivale a vivere dentro un videogioco.

Un canestro da basket senza rete, nelle vicinanze di un borgo di periferia, arrugginito e piegato in avanti, che strappa sorrisi e regala speranze ad un gruppo di ragazzini.

Sentieri di montagna, per camminare con un vecchio istrione esperto di camosci, o correre bruciati dal sole; pareti rocciose da contemplare e forse, un giorno, da scalare.

E poi quelle vele sul mare, quelle derive minuscole, con dei piccoli naviganti, nei circoli più improbabili dove l’unica motivazione è la passione che non se ne va.

E’ qui che i germogli vengono innaffiati e diventano piante robuste composte da conoscenza, consapevolezza, ambizione e voglia di stare bene insieme agli altri.

A volte diventano trainer, fisioterapisti, nutrizionisti, massaggiatori o medici dello sport.

A volte diventano degli atleti, a volte addirittura, dei campioni.

Ma nella maggior parte dei casi restano degli amatori, come me e come voi.

Quegli amatori che non rinuncerebbero allo sport, qualunque esso sia, per nulla al mondo.

Quei dilettanti che nell’ora più buia hanno resistito: si sono allenati come potevano, testimoniando la loro predilezione per la cultura dello sport, come esempio di inclusione, salute, benessere e felicità.

Quei dilettanti che sostengono lo sport in migliaia e migliaia, iscrivendosi in palestra, o nuotando nelle ore fredde delle mattine d’inverno, in piscine che solo più tardi saranno riservate agli atleti.

Quei dilettanti che inforcano gli sci anche solo per fare una pista blu insieme ai loro amici, che pagano gli allenatori, che fissano degli obbiettivi come dei veri atleti, e che per raggiungerli fanno dei sacrifici incredibili se paragonati alle loro vite, dove lo sport non è un mestiere.

Quegli amatori che pagano i tesseramenti, gli abbonamenti on demand, l’iscrizione alle gare, che partecipano a tutti gli eventi di sostegno sportivo e beneficienza, che hanno gli occhi pieni di ammirazione per i lanciatori del disco, i pesi massimi, le squadre di baseball, gli schermidori e i fondisti dal cuore forte.

Quelli che pagano l’abbonamento allo stadio, che sia rugby, calcio o hurling irlandese e che comprano le magliette e i cappellini, non importa cosa ci sia scritto sopra, che si tingono i capelli del colore del tifoso e urlano a squarciagola nomi che tutti conosciamo.

Quei dilettanti che sanno che cos’è un atleta e si stupiranno sempre davanti alla rarità di un campione.

Mi dispiace per chi in questi tempi distorti ha creduto che non fossero importanti, che non avessero diritto a continuare ad accedere alle strutture sportive, dalle palestre alle piscine o alle piste da snowboard, serrate e chiuse orami da troppo tempo.

Mi dispiace per coloro che non hanno considerato la portata enorme del loro sostegno economico e passionale.

Mi dispiace per chi non ha dato il giusto peso a coloro che trasmettono alle future generazioni il valore dello sport, inesauribile risorsa in questa vita spaventosamente piena di imprevisti.

Mi dispiace per chi non ha ancora compreso l’indiscutibile necessità del dilettante, dell’amatore, del semplice praticante sportivo.

E infine, mi dispiace che non si sia imparato molto dalla implacabile natura del loro impegno, che ha visto fiorire mille modi diversi per continuare ad allenarsi in sicurezza e nel rispetto delle regole, nella speranza, che in uno sportivo non muore mai e dico mai, di tornare a celebrare lo sport insieme, uniti e sudati!

Con grande amore per tutti gli sport, sempre…

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