18 marzo 1314 Jacques de Molay muore sul rogo
Il 18 marzo 1314 Jacques de Molay, Gran maestro dell’Ordine templare, fu giustiziato sul rogo a Parigi sull’isola della Senna detta dei Giudei, nelle vicinanze di Notre Dame. Era la triste e terribile conclusione di una vicenda che era iniziata meno di sette anni prima. Era venerdì 13 ottobre 1307 quando su ordine del re Filippo il Bello, i Cavalieri Templari venivano arrestati in tutto il regno di Francia. Sono passati più di 700 anni e la storia legata principalmente al Gran Maestro dei “Pauperes commilitones Christi templique Salomonis” che in italiano sono i “Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone”, è questo il termine esatto, Jacques de Molay resta per il mondo esoterico di grande attualità. Noti ufficialmente come i Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, i “Cavalieri Templari” erano un gruppo di uomini del Medioevo che si dedicavano a proteggere i pellegrini che si recavano in Terra Santa. Quella che era iniziata come una piccola organizzazione monastica crebbe rapidamente a livello numerico e di potere. Con le Crociate, i Cavalieri Templari iniziarono a ricevere molte donazioni, cominciando a costruire castelli e chiese in tutta Europa. Anche se hanno combattuto in numerose battaglie, relativamente pochi di loro erano soldati. Molti erano incaricati dell’organizzazione finanziaria dell’ordine religioso con base a Parigi, e il resto si dedicava alla preghiera. In un’epoca in cui prestare denaro per interesse era proibito dalla Chiesa come usura, venne fatta un’eccezione per i Cavalieri, che divennero una sorta di mercato azionario per i ricchi cristiani. L’Ordine era anche molto leale al Santo Padre, e rendeva conto solo a lui. Questo attirò l’attenzione del re Filippo IV di Francia, che voleva controllare il clero francese ed era in costante conflitto con Papa Bonifacio VIII. Il re iniziò a cercare dei modi per controllare i Cavalieri e le loro ingenti risorse finanziarie, e rese note delle accuse locali di eresia. Condusse poi un’indagine-farsa, con la scusa che era approvata dal Papa. Il tutto culminò nell’arresto simultaneo di centinaia di Cavalieri Templari il 13 ottobre 1307. Il re Filippo ordinò un’inchiesta, fece torturare i Cavalieri e alla fine li fece bruciare sul rogo. A questo punto Papa Bonifacio era già morto e venne eletto Clemente V, fortemente influenzato dal re francese. Il Pontefice trasferì addirittura il papato ad Avignone, in Francia, a seguito di pressioni politiche. Come risultato dell’influenza di re Filippo, i Cavalieri Templari vennero ufficialmente sciolti dal Papa.
La Chiesa ha rivelato che Papa Clemente assolse i Cavalieri Templari da qualsiasi accusa di eresia e voleva aiutarli a riformarsi, ma venne spinto dal re Filippo a sopprimere l’Ordine. Nel corso dei secoli si sono diffusi vari miti e superstizioni. Una leggenda dice che il capo dei Cavalieri Templari maledisse re Filippo e Papa Clemente, avvisandoli che sarebbero morti entrambi entro un anno. Che sia vero o no, Filippo e Clemente morirono a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro nel 1314.