18 maggio 2021: Franco Battiato
Lui sfolgorante in solio,
vide il mio genio e tacque…
Vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al subito
sparir di tanto raggio…
Alessandro Manzoni, Il Cinque maggio.
Il 18 maggio 2021 è venuto a mancare il Maestro Franco Battiato. Da tempo, il Maestro si era ritirato dalle scene e aveva avuto un rapido peggioramento delle sue condizioni di salute.
Franco Battiato ha cominciato la propria carriera musicale a Milano nel 1964. Faceva parte di un gruppo di artisti denominato Club64 di cui faceva parte Giorgio Gaber che si adoperò per inserirlo nell’ambiente milanese. Battiato esordì come cantautore con canzoni di protesta Qualche anno più tardi, abbandonò questa via musicale e ottenne un contratto con la Phillips con cui pubblicò canzoni e album romantici. Approfondì la propria preparazione in Germania con Karlheinz Stockhausen, uno dei padri fondatori della musica elettroacustica. Sulla base di questa esperienza compose gli album Fetus, Pollution e Clic ed insieme ad altri musicisti fuse tecniche della musica con i generi tradizionali come il rock e il jazz. Operò sempre negli ambienti della controcultura e con molti famosi cantautori ancora oggi molto famosi come Francesco Guccini, Antonello Venditti, Francesco De Gregori.
Tra il 1978 e il 1981, ottenne i suoi più importanti successi. Il primo fu L’Egitto nelle sabbie pubblicato nel 1978. Questo album è strettamente connesso all’approfondimento di Battiato sulle opere di V. Gurdjieff. Seguirono poi L’era del cinghiale bianco che è ispirato alla filosofia dell’esoterista Renè Guenon e Patriots (1980), La voce del padrone, L’arca di Noè, Mondi lontanissimi.
A partire dal 1986, Battiato cominciò a comporre anche musica secondo uno stile più accademico. Questa nuova fase si apre con l’opera Genesi. Il titolo sembra richiamare La creazione, un oratorio del musicista viennese Haydn e in parte anche Licht di K. Stockhausen.
Pubblicò anche altri album in cui avvicinò la musica leggera alle forme della sinfonia della tradizione classica. In molti suoi brani c’è un maggiore interesse per le sonorità legate alla spiritualità. Il compositore abbandonò Milano e si traferì definitivamente a Milo e a Catania, continuando una sua profonda ricerca interiore di cui la sua musica ha inevitabilmente risentito.
A partire dal 1994, Battiato cominciò a collaborare assiduamente con il filosofo Manlio Sgalambro, autore del libretto dell’opera Il cavaliere dell’intelletto e dedicata alla figura di Federico II di Svevia. Oltre agli album, il Maestro ha composto in questo periodo la Messa arcaica, il Balletto Campi magnetici, e vari film come Perdutoamor, Musikanten. Ha scritto anche altre opere liriche come Telesio, Gilgamesh. In particolare quest’ultima opera sembra essere ricollegabile ad alcuni esperimenti musicali operistici compiuti negli stessi anni come Akhnaten di Philip Glass e Prometeo di Luigi Nono.
La musica italiana ha perso uno dei suoi artisti più colti ed originali.
Il Maestro Franco Battiato aveva una preparazione musicale estremamente ampia e organica. Aveva approfondito la sua preparazione andando a studiare presso grandi compositori di musica elettronica come K. Stockhausen. Questo gli ha permesso di confrontarsi egregiamente con quasi tutti i generi musicali. Ha mostrato grande talento e ha operato a pari livello di Luigi Nono, Aldo Clementi, Karlheinz Stockhausen, Brian Eno e Philip Glass. Molte sue opere liriche sono paragonabili ad analoghi esperimenti musicali fatti da questi compositori. Inoltre, andrebbe sottolineato che il Maestro ha composto la musica per il balletto Campi magnetici (2000) che sembra ripercorrere analoghe esperienze di John Cage e Iannis Xenakis.
La sua musica è profondamente legata ad esperienze di carattere mistico e spirituale. Battiato era un seguace di Renè Guenon e di Gurdjieff. Amava moltissimo il sufismo islamico.
Anche altri compositori del XX secolo hanno avuto interessi per il misticismo e l’esoterismo come Aleksandr Skrjabin, seguace della teosofia e lo stesso Stockhausen che era legato alla filosofia dell’indiano Aurobindo. Sicuramente nelle opere di Battiato c’è anche un legame con le religioni e le filosofie dell’estremo Oriente.
Il Maestro Franco Battiato è un autore che spesso ha diviso il pubblico e generato anche feroci critiche. Per alcuni è stato sempre un genio della musica, per altri un maestro di spiritualità, per altri uno che ha venduto luoghi comuni spacciandoli per musica d’avanguardia e spiritualità. Alcuni lo accusano di essere diventato troppo commerciale e di avere tradito l’ortodossia dell’avanguardia di certi circoli musicali, altri gli rimproverano di fare una musica troppo complessa e di utilizzare testi quasi del tutto incomprensibili.
Alla sua morte, il pubblico ha espresso il suo cordoglio. Più freddi sono stati alcuni settori della musica. Ad esempio, quasi tutte le istituzioni musicali siciliane non hanno dedicato al Maestro neanche un rigo o uno spazio nei loro siti. Non c’era da aspettarsi altro. Questo atteggiamento di indifferenza risalta anche perché in questi stessi giorni è venuta a mancare Carla Fracci. Contrariamente a quanto avvenuto in Sicilia per Battiato, la camera ardente di Carla Fracci è stata allestita al Teatro alla Scala di Milano e nel sito del teatro c’è uno spazio dedicato alla morte di questa ballerina.
La musica di Battiato ha una sua “globalità” e non stupisce che Battiato abbia trovato più critici e indifferenti in Sicilia che altrove. Le sue posizioni politiche erano poco gradite per alcuni settori politici della città di Catania. D’altro canto, va detto che il Maestro non era adatto alla politica e alle burocrazie di enti teatrali e artistici. In questi ambiti forse ha ottenuto minori risultati.
Questo è l’uomo! Questo è il cercatore della Verità! Questo è il musicista! Ai posteri l’ardua sentenza.