L'Opinione

La politica è finita!

La politica è finita! Si, la politica fatta di idee ed ideali, di impegno e passione, di coscienza, ha deposto le armi. La politica dell’intelletto, degli uomini di cultura, di spessore, come chi visse la Prima Repubblica, mai avrebbe immaginato si potesse arrivare a tanto; del resto la caratura di quegli uomini era ben diversa e difficilmente paragonabile a chi oggi ricopre gli stessi ruoli. Ci hanno ormai abituato alle dirette, alle conferenze stampa studiate sui dati dell’Auditel che, annunciando un nuovo decreto o nuove restrizioni, guardano sempre ad aumentare followers. La confusione regna sovrana; si fa fatica a fare un distinguo tra un influencer, non me ne vogliano, ed un politico. Si dovrebbe condurre un paese seguendo una rotta ed invece sembra si navighi a vista. La conferenza stampa del Presidente del Consiglio avrebbe dovuto rassicurare gli italiani, magari motivandoli a stringere i denti ed affrontare con un po’ più di serenità altri venti giorni di “reclusione”, portando dati confortanti sia sul fronte sanitario che su quello economico. Questo invece non è accaduto, si pensava che Giuseppe Conte fosse l’uomo del cambiamento e, forse, come sosteneva Tomasi di Lampedusa, tutto cambia per non cambiare mai! Infatti, in un periodo storico segnato dai social, abbiamo un Presidente del Consiglio che prova a fare l’influencer, le opposizioni che fanno gli haters e, in mezzo, un popolo ormai stufo di continue promesse che sanno più di slogan da campagna elettorale che non di fatti tangibili in tempo di crisi. Come se non bastasse ieri sera si è consumata una delle peggiori pagine della comunicazione politica moderna. Già perché è inammissibile sfruttare una conferenza stampa a reti unificate, in un momento di fortissima crisi, per attaccare le opposizioni. Ancor di più se a farlo è il Presidente del Consiglio. Lo è per la figura istituzionale che egli stesso ricopre, lo è per il periodo di crisi che il paese sta attraversando e lo è, soprattutto, perché non è stata neanche data possibilità di replica, esacerbando definitivamente i già complessi e critici rapporti tra le forze politiche. Il tutto quand’anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, aveva chiesto collaborazione e coesione. A che pro? Rispondere agli attacchi di altrettanto inadeguati politici, decisamente poco utili in questo momento, su un tema delicato quale il MES; il tutto condito da inesatte informazioni che sviano ancor di più il cittadino, ormai sempre più soggetto ad informazioni quanto mai grossolane e distorte. Esistono tempi e luoghi per fare propaganda politica e tempi per essere al servizio dello Stato e delle Istituzioni. Se lo stesso Enrico Mentana, direttore del TG di La 7, commenta “Se l’avessimo saputo, non avremmo mandato in onda quella parte della conferenza stampa”, probabilmente stiamo assistendo all’impietoso finale della politica italiana. Sarebbe stato meglio non vedere e non vivere tutto questo, specialmente nel bel mezzo di una crisi economica e sociale, la più grave che la nostra Repubblica vive dal dopoguerra. Bisognerebbe mettere da parte i faziosi diverbi e procedere uniti, anche per mostrarsi forti in Europa, dove oggi si giocano le sorti economiche dell’Italia. Quanto accaduto ha messo in evidenza la caduta di stile, e l’inadeguatezza, di un Presidente del Consiglio che ha mostrato forti lacune nel coordinare maggioranza ed opposizioni in un momento di crisi. Un bimbo viziato che batte i pugni sul tavolo e punta il dito quando si prova a rimproverarlo. Con quanto accaduto sono emerse le debolezze di una classe politica ben lontana da potersi definire tale, ormai troppo abituata alle urla e poco avvezza al dialogo costruttivo. In momenti come questo urge autorevolezza, urgono figure di spessore, capaci, e non “prime donne”. L’auspicio è che si faccia tesoro di tutto questo e che, anche dal peggio, possa rinascere una nuova classe politica forte, attenta, sana e, soprattutto, Libera! Perché oggi abbiamo bisogno di uomini retti e liberi e, dopo decenni, la nostra stanca Italia ne meriterebbe finalmente qualcuno.

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1 commento

  1. La Politica è finita grazie al colpo di stato messo a segno da Magistratura/PD nel 1993. Questi hanno distrutto una classe politica che ha fatto grande questo paese. Vedi i processi di Calogero Mannino dopo trent’anni di processi e assoluzioni con formula piena non potendo inventarsi altro la procura che a perso in tutti i gradi si appella all’infinito sperando in un magistrato/PD che possa fare iniziare da capo i processi .

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