Storie dell'anima

Dracula tra storia e mito

Dracula nell’immaginario collettivo è il vampiro che succhia il sangue delle povere vittime che gli capitano a tiro, a volte è lui a cercarle altre volte li trova casualmente nella sua strada. Egli è definito il non-morto, “Nosferatu”, il principe delle tenebre. Ma dove nasce questa tradizione? E’mai esistito questo personaggio? Dalle fonti che ci sono giunte possiamo fare chiarezza su questa figura che per secoli è stato un incubo per molte generazioni tramite film e libri. Inizio la descrizione di questo personaggio dal nome: Dracula. In rumeno Draculea, vuol dire figlio di Dracul (ea) è patronimico cioè figlio di… come i Von per i tedeschi i Van per gli olandesi oppure i De o Di per gli italiani. La radice di Dracul è drac dal rumeno che significa diavolo, quindi Draculea diventa così figlio del diavolo, ma c’è un altro etimo che spiegherebbe la parola Dracul, da Dracu(drago) ,Dracula faceva parte dei dragoni un ordine cavalleresco medievale che aveva come simbolo il drago per cui poteva essere associato il nome Dracu a drago ,quindi Dracul che era il soprannome del padre ‘di cui scriverò in seguito, e infine Draculea(Dracula) figlio di Dracul entrambi erano membri dell’ordine cavalleresco dei dragoni. Questo ordine era il più importante d’Europa nell’epoca in questione (una sorta di crociati) ed era sotto il comando dell’imperatore del Sacro Romano Impero. E’ una ricostruzione abbastanza verosimile visto l’importanza di quest’ordine per cui farne parte era di grande prestigio e avrebbe giustificato tali appellativi. Adesso entriamo nel vivo della storia da dove inizia tutto, fino a portarci dall’uomo al mito, dall’essere umano alla bestia. Ma chi era Dracula? Da dove veniva? Il suo nome era Vlad, nato nel 1431 a Sighisoara in Transilvania (oggi Romania) della famiglia dei Bessarabi che si rintraccia già in pieno medioevo ad est del Mar Nero, era di origine valacca, tra i suoi antenati più importanti ci fu il nonno, il principe Mircea il Vecchio (1355-1418). Mircea fu voivoda (governatore) della Valacchia, questo principato corrisponde al territorio dell’attuale Romania escludendo la Transilvania, la quale era sotto il dominio della corona ungherese ma, governata dai sassoni. Comincia a chiarirsi la stirpe del nostro eroe e il suo ruolo in quella nazione. Mircea il vecchio ebbe diversi figli tutti furono voivoda della Valacchia e uno di questi figli era Vlad II il padre di Dracula. Il principe Vlad II come ho già descritto aveva il soprannome di Dracul e la sua dinastia alla morte del padre Mircea il vecchio fu chiamata Draculesti in opposizione ai Danesti l’altro ramo della famiglia che prese il nome da Dan I fratello maggiore di Mircea il Vecchio. Dan I regnò prima di Mircea il vecchio, che alla morte del fratello governò la Valacchia per 32 anni. Alla sua morte iniziò una contesa, che durò secoli, tra i due rami della famiglia. Nel periodo del regno di Vlad II Dracul (1436-1447), da cui prese il nome, come ho già scritto sopra, la dinastia Draculesti che durò fino al 1660, vi fu una politica di conciliazione con gli ottomani l’altra potente nazione vicina alla Valacchia. Scrivo questo perché il principato della Valacchia era situato tra il regno d’Ungheria e l’impero ottomano e i voivoda valacchi a secondo dei periodi e delle famiglie che governavano (Draculesti o Danesti) oscillavano nelle alleanze tra l’uno e l’altro potente vicino. Dracula, Vlad III, passerà alla storia con l’appellativo di Teps(l’impalatore), perché fu il metodo di uccisione che prediligeva e vedremo nel proseguo del racconto le varie vicissitudine che lo portarono ad assumere questo soprannome. Come ho scritto sopra lui era figlio del voivoda Vlad II, il quale fu costretto a dare in ostaggio due figli appunto il futuro Vlad III e il fratello Radu “il bello” ai turchi poiché egli perse una battaglia contro gli ottomani e come riscatto oltre il denaro dovette portare due dei suoi figli al sultano, che all’epoca era Murad II. In quei periodi era una prassi per i principi dell’est europeo sconfitti in battaglia dare in ostaggio ai turchi i propri figli, i quali sarebbero diventati giannizzeri (guarda personale) del sultano. In Turchia Dracula imparò la violenza raffinata e crudele degli ottomani e anche il loro modo di governare che in seguito provò ad attuare in Valacchia quando ne divenne il voivoda. Vlad III governò la Valacchia in tre periodi distinti con periodi più o meno lunghi con intervalli tra un regno e un altro. Il primo regno fu subito dopo la fine dell’ostaggio da parte turca, furono proprio loro ad aiutarlo nell’insediamento al principato di Valacchia, certamente per controllare meglio il territorio tramite Dracula, correva l’anno 1448 e durò solo un anno. Il secondo voivodato fu il più lungo dal 1456 al 1462, in questo periodo egli tentò di trasformare la Valacchia da un regno instabile sempre in preda ad omicidi di corte ad un principato più stabile in cui il principe, Vlad III si attorniò di nobili(boiardi) fidati a discapito di molti tra quelli che facilmente cambiavano bandiera per convenienza. Furono proprio da queste esautorazioni di nobili che iniziano a circolare le voci, sia interne al principato che nei paesi confinanti e non solo, che lui era un essere violento, crudele e senza pietà. Al suo nome si associò l’appellativo “Teps” (l’impalatore), è probabile che questa tecnica di esecuzione la imparò nel periodo dell’esilio nell’impero ottomano. Nell’iconografia e nei racconti su di lui sappiamo che avrebbe impalato nel palazzo principesco di Targoviste la domenica di Pasqua del 1459, quell’anno cadeva il 25 marzo, 500 boiardi. In seguito nella ricostruzione storica dell’accaduto si notò leggendo le cronache dell’epoca che quel giorno di Pasqua la giornata era fredda e non avrebbero potuto pranzare negli spazi esterni del palazzo ma,nella sala di corte la quale non poteva ospitare più di cinquanta persone, da qui si deduce che probabilmente il numero dei nobili impalati non era superiore a cinquanta uomini. Un’altra narrazione terrificante su Dracula, che giustifica l’appellativo di “Teps”, avvenne quando Vlad III con un numero di uomini compreso tra i 7000 e i 10000 attaccò l’accampamento turco composto da 60000 a 80000 uomini che stanziava al di là del Danubio nei Balcani e si stava preparando ad attaccare la Serbia e forse anche la Transilvania, con in testa il sultano Maometto II, il vincitore di Costantinopoli (1453), con l’intenzione tra le altre di entrare nel regno d’Ungheria. L’attacco di Vlad fu notturno, un vero massacro per i Turchi che non si aspettavano un’incursione del genere. Dracula cercò la tenda del sultano per farlo fuori ma, sbagliò bersaglio entrò in quella del gran visir uccidendolo. Probabilmente se avesse raggiunto il suo scopo, una parte di storia europea sarebbe cambiata ,questo soprattutto perché alla morte di un sultano per incoronarne un altro per i vari tempi di successione sarebbe trascorso molto tempo, quindi i regni che stavano subendo l’occupazione, che poi avvenne per molti di loro (Ungheria, i regni balcanici, la Grecia),avrebbero avuto più tempo per organizzarsi in una difesa che forse avrebbe ritardato o addirittura evitato l’invasione. Continuiamo questa vicenda, scrivendo che quando i valacchi si ritirarono verso casa dopo quest’attacco si portarono con sé molti ostaggi che furono impalati nella strada del ritorno in un numero imprecisato. Quando i turchi andarono all’inseguimento di Vlad e dei suoi uomini si bloccarono per la terribile scena che gli si parò davanti agli occhi, videro centinaia di compagni impalati alcuni già morti e altri morenti, non riuscirono ad andare oltre a causa dell’orrore. Il terzo regno fu nel 1476, probabilmente anno della sua morte che avvenne nei pressi di Bucarest (fondata da lui), sarebbe stato trafitto da frecce e poi decapitato e la sua testa portata a Costantinopoli da Maometto II. Alcune cronache scrivono di un probabile tradimento da parte di alcuni dei suoi uomini, ma non vi è certezza di questa ipotesi. Adesso passiamo alla trasformazione del personaggio storico a mito. Già dal XVI secolo troviamo in alcuni libelli teatrali sassoni che metteranno in scena la storia di un principe rumeno che era diventato un mostro spietato vissuto nel ‘400 recante il nome Dracula. Dobbiamo ricordare che nella tradizione rumena il vampirismo esisteva da parecchi secoli, così come in altre zone del mondo, (in tutto l’est europeo, in Grecia, a Roma, nel mondo ebraico e nella Mesopotamia. Fu facile la sovrapposizione e far diventare il principe Vlad III Draculea in un vampiro, un non morto, un nosferatu. Tale fu l’avversione tra i vicini nei suoi confronti così i sassoni della Transilvania, gli ungheresi, i turchi, il papato e financo l’impero russo scriveva di questo crudele mostro che non risparmiava nessuna vittima. La maggiore celebrità di Dracula arriverà con il romanzo dell’irlandese Bram Stocker con il titolo appunto “Dracula l’uomo della notte” del 1897. Stocker conosceva bene il personaggio storico il principe Vlad III Teps (che nei documenti ufficiali si firmava spesso Draculea), così partendo da fatti davvero accaduti trasportò il principe Vlad III Teps Draculea nella narrazione romanzesca in un conte che assumerà il nome definitivo di Dracula. Lo scrittore irlandese ambientò la storia nella Londra vittoriana avida in quegli anni di racconti e romanzi cosiddetti “gotici”. Per ultimo i tanti film su di lui, che hanno sviluppato enormemente il mito di creatura mostruosa della notte, tra cui cito “Nosferatu” di Murnau del 1922 , anche se non si rifà specificatamente a Vlad , poi il “Dracula” dell’attore Bela Lugosi degli 30’ del ‘900,e finisco con il Dracula di F.F. Coppola del 1992,che si rifà in modo quasi didascalico al romanzo di Stocker, con una grande interpretazione di Gary Oldman nei panni di Vlad/Dracula. Questo articolo che ho scritto evidenzia come un personaggio storico con le sue storture, contraddizioni e certamente brutalità, come tante altri regnanti nel corso della storia ma, anche con un forte senso di giustizia e di amore per il suo popolo, è diventato nell’immaginario collettivo totalmente diverso dalla realtà, già di per sé difficile da decifrare. Quindi ancora una volta, e in questo caso davvero in modo emblematico, gli uomini sono capaci di trasformare la realtà radicalmente dando connotati totalmente travisati dei fatti. Per controbilanciare questa sovrapposizione storica Vlad/Dracula-mostro/vampiro aggiungo che il principe Vlad III Teps Draculea per i rumeni è un eroe nazionale, come il nostro Garibaldi, per la sua lotta senza quartiere contro i turchi e per il grande valore dimostrato nel cercare di mantenere autonoma una regione schiacciata dai turchi ad Oriente e dai magiari ad Occidente.

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